Pierre Pascal

Amico di Henry de Montherlant, Julius Evola e Charles Maurras, Pascal fu condannato in contumacia all'ergastolo (1946) nel suo Paese, dopo la seconda guerra mondiale, per "collaborazionismo intellettuale" con il governo filo-nazista di Vichy, pur senza aver avuto ruoli politici o militari di rilievo, ma si rifugiò in Germania nel 1944 e in Italia già nel 1945 dove visse e lavorò tutta la vita senza subire l'estradizione. Per un periodo ebbe l'immunità diplomatica come Cancelliere all'ambasciata imperiale iraniana nella Santa Sede. In Italia svolse un'importante opera di traduzione e di scrittura, come poesie e un'interessante opera biografica e giornalistica sugli ultimi giorni di Mussolini. Morì a Roma ed è sepolto nel cimitero del Verano. da Wikipedia
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    di Pascal, Pierre
    Pubblicazione 1969
    Ouvrage