Jean Rouch

Jean Rouch Personalità eccentrica e poliedrica, Rouch si è dedicato allo studio e alla realizzazione di documentari etnografici su alcune realtà dell'Africa occidentale decolonizzata.

Il suo rapporto con il continente africano comincia nel 1941, quando l'allora ingegnere lavora in un grosso cantiere in Niger. In seguito, rientra in Francia dove partecipa ai movimenti di resistenza e alla fine della guerra, ritorna in Africa e intraprende una carriera intensa e poliedrica come regista, antropologo e ''filmmaker''.

I suoi film hanno dato vita al cosiddetto ''cinéma vérité'', espressione coniata da lui stesso. La Nouvelle Vague in particolare subirà la sua influenza.

Georges Sadoul ha scritto che Il suo film del 1961, ''Chronique d'un été'', «fu in un certo senso il manifesto del "cinema verità", termine che gli autori presero da una traduzione (inesatta) da Dziga Vertov. I suoi operatori si servirono della macchina da presa "viva", portatile e collegata a un magnetofono sincrono». da Wikipedia
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    di Rouch, Jean
    Pubblicazione 1954
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    Pubblicazione 1953
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    Pubblicazione 1960
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    Pubblicazione 1956
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    Pubblicazione 1956
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    Pubblicazione 1956
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    Pubblicazione 1960
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  19. 19
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    Pubblicazione 1954
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  20. 20
    di Rouch, Jean
    Pubblicazione 2005
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