Jean Rouch

Il suo rapporto con il continente africano comincia nel 1941, quando l'allora ingegnere lavora in un grosso cantiere in Niger. In seguito, rientra in Francia dove partecipa ai movimenti di resistenza e alla fine della guerra, ritorna in Africa e intraprende una carriera intensa e poliedrica come regista, antropologo e ''filmmaker''.
I suoi film hanno dato vita al cosiddetto ''cinéma vérité'', espressione coniata da lui stesso. La Nouvelle Vague in particolare subirà la sua influenza.
Georges Sadoul ha scritto che Il suo film del 1961, ''Chronique d'un été'', «fu in un certo senso il manifesto del "cinema verità", termine che gli autori presero da una traduzione (inesatta) da Dziga Vertov. I suoi operatori si servirono della macchina da presa "viva", portatile e collegata a un magnetofono sincrono». da Wikipedia
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2di Rouch, Jean
Pubblicazione 1997Ouvrage -
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